Dalle statistiche e dai dati messi a disposizione dal Registro delle Imprese emerge che il tessuto imprenditoriale italiano è costituito per circa il 94,8% da microimprese, ovverosia da aziende con un fatturato annuo inferiore ai 2 milioni di euro e con meno di 10 addetti.
A questo dato prettamente numerico dobbiamo, nostro malgrado, aggiungere un ulteriore informazione, ovvero di come negli ultimi anni il tasso di natalità di nuove microimprese sia negativo, e quindi facendo un bilancio risulta che chiudono più aziende di quante aprano.
Le microimprese che per decenni hanno costituito il punto di forza del nostro sistema economico sociale, si trovano ora a fare una enorme fatica nel sopravvivere e, soprattutto, devono scontrarsi con la globalizzazione del mercato e con un sistema-paese che non le mette nelle stesse condizioni di partenza dei competitor internazionali.
Si trovano a dover competere con aziende ubicate in paesi dove la fiscalità e il costo del lavoro sono drammaticamente inferiori, dove l'accesso al credito non è una guerra e dove i manager/imprenditori, grazie al sistema di istruzione, posseggono una formazione lato business molto più solida.
Conseguenze dirette di queste condizioni sfavorevoli sono state una contrazione fortissima degli investimenti in innovazione, in ricerca e quindi della qualità dei prodotti e servizi nel lungo periodo.
A questa mia riflessione qualcuno potrebbe obiettare che con internet e con le nuove tecnologie le microimprese possano ridurre questo gap di "Paese"; personalmente invece ritengo che questo non sia sufficiente, c'è bisogno di altro per poter ridare nuova verve e forza al tessuto imprenditoriale della microimpresa italiana.
Ero convinto di sapere quale fosse la soluzione, ovvero pensavo che la managerializzazione delle microimprese avrebbe risolto il problema, ma mi sbagliavo. Il processo di managerializzazione infatti è un progetto che ha una lunga durata e che nel breve non può funzionare.
Una Rete di imprese può essere la soluzione
La soluzione definitiva credo (si perchè solamente il tempo mi darà veramente ragione) possa essere la nascita e lo sviluppo di sistemi funzionanti di Reti di impresa.
Quando si crea una Rete di imprese più imprenditori stipulano tra loro un contratto con lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato.
A tal fine gli imprenditori si impegnano a collaborare in forme e in ambiti predeterminati e attinenti l’esercizio delle proprie attività sulla base di un programma comune, scambiandosi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica ed esercitando in comune una o più attività che rientrino nell’oggetto della propria impresa.
I principali vantaggi che emergono dalla creazione di una Rete di imprese possono essere individuati in:
- Aumento della forza competitiva e della forza contrattuale
- Abbattimento di costi di gestione comuni
- Abbattimento delle spese in innovazione tecnologia
- Scambio di Know How
- Utilizzo di capacità produttiva inespressa
- Ottimizzazione dell'accesso al credito
La creazione di una Rete di imprese risulta essere ancora più performante quando le aziende aderenti decidono di diversificare la propria attività e magari aprirsi a nuovi business. Infatti sfruttando strutture e conoscenze già esistenti, e semplicemente andando a metterle a fattor comune, si possono provare a sviluppare nuove idee di business a costi e soprattutto a rischi molto più bassi.
Se anche tu pensi possa essere un'ottima soluzione, incontriamoci. Potremmo iniziare a fare rete.